I pesci più desiderati per l’acquario: ecco le 10 specie che non smettono mai di affascinare

I pesci più desiderati per l’acquario: ecco le 10 specie che non smettono mai di affascinare

Luca Antonelli

Novembre 27, 2025

In un negozio di acquariologia basta un lampo di colore per attirare lo sguardo: un pesce blu elettrico che si muove come una pennellata nel vetro. Quel pesce è spesso il primo a entrare nelle conversazioni degli appassionati: non solo per la sua livrea, ma per la complessità delle cure che richiede. Chi osserva un esemplare in una vasca pubblica nota subito il contrasto tra il corpo profondo e la coda gialla, e capisce che si tratta di un animale dal comportamento deciso. Dietro alla bellezza c’è una serie di esigenze tecniche che vanno oltre il semplice acquisto estetico: la scelta della specie deve tenere conto di spazio, alimentazione e salute. Lo raccontano gli addetti dei negozi specializzati e lo confermano diversi manuali di acquariofilia.

Origine e caratteristiche fisiche

Il pesce noto comunemente come chirurgo blu appartiene alla specie Paracanthurus hepatus, diffusa nel Indo-Pacifico e osservata tanto nelle barriere coralline dell’oceano Indiano quanto nei reef dell’Indonesia e delle Filippine. Ha una silhouette sottile e appiattita lateralmente, caratterizzata da un colore blu intenso che sfuma verso il nero nella parte posteriore e si contrappone alla coda gialla. Un dettaglio anatomico rilevante è la presenza della spina chirurgica sul peduncolo caudale, una struttura appuntita che usa per difendersi: è un elemento distintivo dei chirurghi e va considerato quando si manipola la specie.

I pesci più desiderati per l’acquario: ecco le 10 specie che non smettono mai di affascinare
I pesci più desiderati per l’acquario: ecco le 10 specie che non smettono mai di affascinare – royalpet.it

Gli adulti raggiungono una dimensione fino a 30 cm in lunghezza, situazione che impone spazio di nuoto ampio e corrente adeguata nella vasca. La livrea varia leggermente con l’età e lo stato di salute: un esemplare stressato mostra colori più spenti. Questa specie è facilmente riconoscibile anche grazie al profilo degli occhi e al muso arrotondato, ma può essere confusa da lontano con altri labridi o pomacentridi se non si osservano i particolari della coda e del peduncolo.

Un dettaglio che molti sottovalutano è la differenza tra esemplari giovani e adulti: i piccoli sono più socievoli tra loro, mentre gli adulti possono diventare territoriali in spazi limitati. Per questo motivo la conoscenza dell’habitat naturale diventa utile: riprodurre in vasca i parametri del reef aiuta a mantenere i colori e il comportamento tipico della specie.

Cura, compatibilità e problemi comuni

Gestire un chirurgo blu in acquario richiede scelte precise: il primo elemento è la vasca ampia (almeno 200–300 litri) con spazio per nuotare e zone nascoste. Non è una regola immutabile, ma molti appassionati in Italia e altrove concordano che volumi ridotti aumentano lo stress e l’incidenza di malattie. La dieta onnivora della specie comprende alghe, pastiglie vegetali e integrazioni proteiche: offrire una varietà di alimenti a base di spirulina e pezzi di gamberetto garantisce equilibrio nutrizionale.

Dal punto di vista comportamentale il chirurgo blu è compatibile con molte specie marine non aggressive, ma può mostrare aggressività verso conspecifici o specie simili in spazi ristretti. In acquari di comunità reef-safe, la convivenza è possibile se si prevedono zone di nullatenenza e si evita il sovraffollamento. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la necessità di una solida filtrazione biologica: questi pesci producono scarti significativi che incidono su nitrati e nitriti.

Tra i problemi sanitari più frequenti c’è la malattia da ich (punti bianchi) e altre patologie legate allo stress; per questo molti tecnici raccomandano la quarantena degli acquisti prima dell’introduzione in vasca principale. La riproduzione in cattività è rara e richiede condizioni particolari, perciò la maggior parte degli esemplari in commercio proviene dalla raccolta selettiva o da programmi di pesca sostenibile.

Un fenomeno che in molti notano è la variazione di comportamento in relazione alla qualità dell’acqua: migliorare ricambio e ossigenazione si traduce spesso in un aumento dell’attività e del colore. Chi vuole mantenere questa specie in Italia deve quindi pianificare interventi regolari e valutare la compatibilità con gli altri abitanti della vasca; è una scelta che premia chi è attento ai dettagli tecnici e alla salute dell’ecosistema acquatico.

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