La dieta ideale per cavalli: cosa non deve mai mancare per energia, salute e benessere quotidiano

La dieta ideale per cavalli: cosa non deve mai mancare per energia, salute e benessere quotidiano

Luca Antonelli

Novembre 27, 2025

Un cavallo in un paddock che trascorre gran parte della giornata a cercare erba: è questa l’immagine che spiega subito perché l’alimentazione degli equidi non sia un dettaglio periferico, ma il cardine della loro salute e rendimento. Chi alleva o monta cavalli sa che non basta versare chili di mangime: serve progettare razioni che tengano conto di età, impegno fisico e stato fisiologico. Lo raccontano i tecnici del settore e lo vedono gli appassionati nei maneggi italiani: un cavallo che riceve la dose giusta di energia e fibre si muove meglio, recupera prima e ha meno problemi digestivi. Un dettaglio che molti sottovalutano è quanto cambi la richiesta energetica in relazione alla temperatura esterna e all’attività quotidiana.

Come si calcolano i bisogni energetici

Per stabilire che cosa somministrare è fondamentale partire da un valore pratico: la razione energetica si misura in Unità Foraggera Cavallo (UFC), dove 1 UFC corrisponde a 2.250 Kcal. Questo numero non è un capriccio tecnico, ma la base per adattare la dieta a un cavallo che cresce, lavora, è in riproduzione o riposo. I fabbisogni variano quindi in funzione del ruolo: un soggetto da sella impegnato a scavalcare ostacoli consumerà più energie di un cavallo da passeggio. La fonte di energia può essere modulata su tre assi: amido da cereali come avena o orzo, grassi derivati da semi oleosi e fibre provenienti dai foraggi. Ogni scelta incide sulla fermentazione intestinale e sul profilo metabolico dell’animale.

La dieta ideale per cavalli: cosa non deve mai mancare per energia, salute e benessere quotidiano
La dieta ideale per cavalli: cosa non deve mai mancare per energia, salute e benessere quotidiano – royalpet.it

Chi vive in aree con inverni rigidi nota spesso un aumento del fabbisogno energetico: per questo la razione va rivista ogni stagione. Un fenomeno che in molti osservano nelle scuderie è la tendenza a moltiplicare i concentrati senza valutare il rapporto con il foraggio; ciò può alterare la flora intestinale e favorire coliche o zoppie metaboliche. Per questo, prima di aumentare le calorie è consigliabile consultare un nutrizionista equino o un veterinario, specialmente in presenza di cavalli di razze diverse o con condizioni particolari.

Foraggio, acqua e integrazione nella pratica quotidiana

La base immancabile della dieta resta il foraggio, che può essere verde o secco. La qualità nutrizionale cambia in funzione del taglio del prato e delle condizioni climatiche; un fieno raccolto prematuramente avrà un profilo diverso rispetto a uno tagliato tardi. In alcune razioni il foraggio rappresenta il 100% dell’apporto, in altre scende al 20% quando si richiede alta densità energetica per lavoro intenso. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è il ruolo delle fibre: regolano la digestione e mantengono stabile la motilità intestinale.

L’acqua è un altro elemento critico: il fabbisogno può oscillare tra 20 e 60 litri al giorno a seconda dell’attività, dell’età e della temperatura dell’aria. Parte di quest’acqua proviene dagli alimenti se la razione contiene scarsa sostanza secca; tuttavia, contare solo sull’umidità del cibo è un rischio. Gli integratori — vitamine, minerali, muesli o snack — servono a colmare specifiche lacune, ma non devono sostituire il foraggio. Un dettaglio che molti sottovalutano è la compatibilità degli integratori con la gestione quotidiana: somministrati in modo scorretto possono sbilanciare la flora intestinale e creare problemi digestivi.

Adattare la dieta all’età e allo stato riproduttivo

Il profilo alimentare cambia molto lungo la vita del cavallo. Dopo lo svezzamento il sistema digestivo del puledro non è ancora maturo: per questo il fieno dovrebbe costituire circa il 40% della razione, mentre il restante 60% deriva da alimenti complementari studiati per la crescita. Un cavallo in attività potrebbe consumare mediamente 5–10 kg di foraggio e 3–4 kg di cereali al giorno, ma queste cifre vanno personalizzate sul singolo soggetto.

Il cavallo anziano spesso mostra difficoltà masticatorie: in questi casi è preferibile evitare pellet troppo compatti e ricorrere a foraggi in fiocchi o alimenti reidratati, più facili da ingerire. Per prevenire la perdita di massa è essenziale mantenere un corretto apporto proteico. La cavalla gravida richiede un incremento progressivo dei nutrienti, con un’attenzione particolare dall’ultimo trimestre di gestazione e durante il primo mese di allattamento, quando il fabbisogno è massimo. Un aspetto che molti allevatori osservano nelle stalle italiane è la necessità di monitorare lo stato corporeo e adeguare la razione prima che compaiano cali di peso o problemi riproduttivi.

Per rispondere ai bisogni reali è indispensabile valutare lo stato generale, l’attività e l’ambiente del cavallo. La sovralimentazione può risultare dannosa quanto la carenza: ridurre la razione o aumentare il lavoro sono alternative praticabili in assenza di condizioni patologiche. Le miscele commerciali rimangono utili come complemento al foraggio, ma non devono essere l’unica fonte alimentare per non squilibrare la flora intestinale. Un’ultima immagine: nelle scuderie ben gestite, la dieta è un progetto dinamico, aggiornato in base all’osservazione quotidiana e ai risultati sul corpo del cavallo.

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