Cani e gatti, il bagnetto giusto: trucchi e regole d’oro per una toeletta perfetta in casa

Cani e gatti, il bagnetto giusto: trucchi e regole d’oro per una toeletta perfetta in casa

Luca Antonelli

Novembre 29, 2025

Il rumore dell’acqua che scroscia e un cane che scuote il pelo sul pavimento: è una scena comune nelle case, ma dietro quel gesto c’è molto più di un fastidio da asciugare. Il bagnetto non è un vezzo estetico: è una pratica che incide sulla salute del pet, sulla qualità del suo manto e sulla prevenzione di infestazioni. Allo stesso tempo, chi convive con animali sa che un eccesso di lavaggi può fare più danni che benefici: una cute troppo sgrassata perde protezione, diventa secca e può favorire allergie o eczemi. In Italia, come in altre realtà urbane, molti proprietari oscillano tra l’ansia di pulire e la cautela necessaria; un dettaglio che molti sottovalutano è proprio la frequenza giusta, che varia per specie, età e stile di vita.

Perché il bagnetto è necessario

Il primo motivo per cui programmare la toelettatura è la prevenzione: un manto pulito è meno esposto a parassiti e infezioni cutanee. Non si tratta solo di eliminare sporco visibile, ma di mantenere integra la barriera naturale della cute e conservare il corretto equilibrio del pH. Secondo alcuni esperti, lavar troppo spesso — oppure con prodotti non specifici — è una delle prime cause di irritazioni; allo stesso tempo, trascurare la pulizia porta a nodi, accumulo di sebo e odori persistenti. Per questo motivo la frequenza del bagno deve essere modulata: un cane che trascorre molte ore all’aperto o si sporca regolarmente avrà esigenze diverse rispetto a un animale che vive prevalentemente in appartamento. Un dettaglio che sfugge a chi vive in città è che il clima e l’umidità influenzano la persistenza degli odori e la salute della pelle.

Cani e gatti, il bagnetto giusto: trucchi e regole d’oro per una toeletta perfetta in casa
Cani e gatti, il bagnetto giusto: trucchi e regole d’oro per una toeletta perfetta in casa – royalpet.it

La toelettatura regolare serve anche per monitorare lo stato di salute: durante il bagnetto è possibile notare macchie, lesioni o aree arrossate che richiedono l’attenzione del veterinario. In alcune regioni italiane, le abitudini di cura variano e, di conseguenza, anche la frequenza consigliata. Per questo è utile confrontarsi con un professionista che conosca la razza, il tipo di pelo e le condizioni locali; non esistono regole universalmente valide, ma principi guida basati sul benessere dell’animale.

Come lavare il tuo pet, passo dopo passo

Prima di iniziare è fondamentale ridurre lo stress: la regola è procedere con totale tranquillità, scegliendo un momento sereno della giornata. Assicurati che l’animale abbia soddisfatto i suoi bisogni e crea un ambiente privo di rumori improvvisi. In casa si può usare una vasca o un piatto doccia; per i soggetti di piccola taglia o per i gatti esistono vaschette specifiche, ma non è indispensabile. L’acqua non deve superare la metà delle zampe per evitare che il pet si senta sommerso, e l’immersione deve essere graduale per non spaventarlo.

Nell’approccio pratico, l’uso di un detergente delicato formulato per animali è imprescindibile: prodotti per uso umano alterano il pH cutaneo e possono seccare la pelle. Durante lo shampoo è utile massaggiare il manto per distribuire la lozione e favorire la rimozione dello sporco. Terminata la detersione, asciuga il pelo con un asciugamano assorbente e, se il soggetto lo tollera, completa con il phon a bassa temperatura per evitare umidità residua e cattivi odori. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è l’aumento dell’umidità domestica che prolunga il tempo di asciugatura e può favorire odori sgradevoli; per questo è importante non lasciare il manto umido a lungo.

Non trascurare le unghie, che richiedono accorciamenti periodici, e le orecchie, pulite con garze inumidite e prodotti specifici quando necessario. Infine, l’igiene orale rientra nelle operazioni di toelettatura: controllo dei denti e gengive può prevenire problemi più seri.

Toelettatura, spazzola e attenzioni per il pet anziano

Spazzolare il manto è un gesto quotidiano che va oltre l’estetica: con la spazzola giusta si eliminano nodi e il pelo morto, si riattiva la circolazione superficiale e si controllano la presenza di pulci o zecche. La scelta dell’attrezzo dipende dal tipo di pelo: pettini a denti larghi per mantelli lunghi, cardatori per sottopelo denso, setole morbide per i soggetti a pelo corto. In caso di nodi ostinati, il procedimento più prudente è applicare un balsamo specifico, lasciare agire qualche minuto e procedere con calma usando un cardatore; forzare il pelo può provocare dolore e danni alla cute.

Per il pet anziano tutte queste operazioni richiedono maggiore delicatezza: articolazioni meno elastiche e muscoli più fragili rendono fastidiosi i movimenti bruschi. Il bagno va eseguito in modo più lento, con particolare attenzione a non immergere improvvisamente l’animale e a sostenere le zampe durante le operazioni. Nel corso della toelettatura è opportuno ispezionare occhi, orecchie, manto e denti: negli animali più anziani emergono più spesso problematiche che richiedono il parere del veterinario. Un aspetto che molti sottovalutano è la difficoltà degli anziani a regolare la temperatura corporea; per questo l’asciugatura deve essere accurata e l’ambiente caldo e tranquillo.

Infine, la toelettatura regolare porta un miglioramento tangibile del comfort dell’animale e riduce il rischio di infestazioni. In diverse città italiane esistono servizi per il lavaggio e la cura del pet, ma molte famiglie mantengono queste pratiche in casa, adattandole alle esigenze del proprio animale e alla sua età. È un piccolo investimento di tempo che si traduce in benessere quotidiano per chi condivide la vita con un amico a quattro zampe.

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