In quali Paesi europei il tuo cane rischia restrizioni? La lista delle razze vietate sorprende

In quali Paesi europei il tuo cane rischia restrizioni? La lista delle razze vietate sorprende

Luca Antonelli

Novembre 29, 2025

Una morte etichettata come “morso o colpito da un cane” apre spesso indagini complicate: scena, testimonianze, e la domanda che resta aperta su cosa avrebbe potuto evitarla. I dati raccolti da organismi europei e analizzati in ricerche comparative mostrano che, pur con registrazioni incomplete, le vittime di attacchi fatali presentano un profilo ricorrente. Secondo alcuni studi recenti, esistono razze e incroci che compaiono più frequentemente nei casi più gravi, ma la spiegazione non si esaurisce nella sola appartenenza genetica. Un dettaglio che molti sottovalutano è il ruolo dell’ambiente e della gestione quotidiana del cane: la supervisione e la formazione del proprietario pesano tanto quanto le caratteristiche morali dell’animale.

Le evidenze scientifiche e il contesto europeo

Le analisi comparative sui decessi causati da cani tra la fine degli anni Novanta e la metà degli anni Duemila mettono in rilievo alcune famiglie di cani coinvolte più spesso: i terrier tipo bull, i cani di tipo mastino, i cani da slitta nordici e alcuni gruppi di spitz e pastori tedeschi. Tuttavia, gli autori segnalano che i numeri disponibili sono scarsi e che l’identificazione precisa delle razze è spesso problematica. È un fenomeno che in molti notano nelle statistiche: le etichette di razza non sempre corrispondono a criteri rigorosi, e questo complica anche le politiche pubbliche. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è l’abitudine di presentare alcuni cani come «ideali per bambini», una narrazione commerciale priva di solide evidenze.

In quali Paesi europei il tuo cane rischia restrizioni? La lista delle razze vietate sorprende
In quali Paesi europei il tuo cane rischia restrizioni? La lista delle razze vietate sorprende – royalpet.it

Per questo motivo molti paesi europei hanno scelto percorsi legislativi differenti: alcuni puntano su elenchi di razze, altri su valutazioni caso per caso o su obblighi per i detentori. Eurostat e studi specialistici raccomandano di combinare sorveglianza epidemiologica, formazione dei proprietari e normative che responsabilizzino senza limitare indiscriminatamente.

Come alcuni Stati hanno regolato e cosa succede in Italia

In Paesi come la Francia, la normativa distingue categorie di cani e richiede permessi, valutazioni comportamentali e documentazione precisa: un certificato attitudinale, una valutazione veterinaria del carattere e l’obbligo di assicurazione per la responsabilità civile. In Germania, le regole variano per Land ma prevedono requisiti come la maggiore età, controlli di buona condotta e, spesso, test di competenza. Un fenomeno che in molti notano è la varietà di approcci: la Spagna ha spostato l’attenzione dalla sola lista di razze a una procedura che può includere qualsiasi cane in base al comportamento; questo implica licenze amministrative, obbligo di identificazione e, per certe categorie, la sterilizzazione.

In Danimarca esistono divieti per numerose razze e la polizia ha poteri diretti in caso di aggressione grave. Nel Regno Unito alcune razze sono vietate, ma è previsto anche un meccanismo di esenzioni con condizioni stringenti: microchip, museruola e custodia in luogo sicuro sono solo alcuni requisiti.

In Italia, la normativa nazionale è ancora frammentaria: un’ordinanza sanitaria impone guinzaglio e la disponibilità di una museruola, mentre varie Regioni hanno adottato misure locali. Le compagnie assicurative distinguono alcune razze a rischio nelle polizze. Un aspetto che molti tecnici del settore rimarcano è che non lasciare mai i bambini da soli con un cane potenzialmente pericoloso rimane una regola semplice ma spesso trascurata. La conclusione pratica è che servono dati migliori, corsi di formazione obbligatori per i detentori e controlli mirati: una strada che alcuni Comuni già esplorano e che potrebbe ridurre incidenti evitabili, cambiando la gestione quotidiana più di quanto possano fare divieti sterili.

×