Animali domestici, la nuova frontiera dell’alimentazione: cosa scegliere davvero oggi per loro

Animali domestici, la nuova frontiera dell’alimentazione: cosa scegliere davvero oggi per loro

Marco Ferrero

Novembre 30, 2025

Lungo gli scaffali dei negozi di animali, tra confezioni colorate e etichette ricche di promesse, c’è un cambiamento visibile: chi compra oggi non sceglie più solo in base al prezzo. Un proprietario che pesa la confezione, un altro che legge con attenzione la lista degli ingredienti: sono scene che si vedono «nella vita quotidiana» e che raccontano una trasformazione della domanda. La conversazione tra clienti e commessi o il consulto in ambulatorio mostrano come la parola qualità abbia sostituito, spesso, la sola ricerca del risparmio.

Dietro questa scelta ci sono motivazioni diverse: attenzione alla sostenibilità, ricerca di prodotti meno processati, ma anche preoccupazioni legate a problemi di salute degli animali. Un dettaglio che molti sottovalutano è che le esigenze nutrizionali di un cane non sono identiche a quelle di un gatto; eppure capita frequentemente che si applichino le stesse logiche di scelta. In questo articolo vedremo cosa cambia in Europa e in Italia, come si stanno affermando alcune diete alternative e perché il consiglio del veterinario resta centrale.

In Europa e in Italia: cosa sta cambiando

Nel panorama europeo la tendenza è verso prodotti con ingredienti più riconoscibili e meno additivi: si parla spesso di alimenti naturali o «senza conservanti», e la domanda per cibo umido e secco di qualità è in aumento. Chi vive nelle grandi città lo nota soprattutto nei negozi specializzati, dove sono aumentate le opzioni provenienti da agricoltura locale o con etichettature più trasparenti. Secondo alcuni studi recenti, la direzione è chiara: i proprietari vogliono capire da dove proviene la materia prima e come è stata lavorata.

Animali domestici, la nuova frontiera dell’alimentazione: cosa scegliere davvero oggi per loro
Animali domestici, la nuova frontiera dell’alimentazione: cosa scegliere davvero oggi per loro – royalpet.it

In Italia questa dinamica si intreccia con una maggiore attenzione alle pratiche tradizionali e alla cucina casalinga: sempre più persone preparano pasti con ingredienti freschi per i propri animali, ma è un fenomeno che richiede conoscenze precise. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la variazione delle scelte alimentari legata alle stagioni e allo stato di salute dell’animale. È importante ricordare, senza forzare i dati, che gatti e cani hanno fabbisogni diversi: i primi richiedono generalmente più proteine animali e nutrienti specifici che non si trovano facilmente nelle diete esclusivamente vegetali.

Allo stesso tempo cresce la sensibilità verso la sostenibilità ambientale. Prodotti a minor impatto, confezioni riciclabili e filiere corte fanno parte del dialogo tra produttori e consumatori. Un aspetto che sfugge a chi non frequenta i forum specialistici è che questa attenzione non riguarda solo i valori etici, ma anche la percezione della qualità e della sicurezza alimentare.

Barf e diete alternative: vantaggi e limiti

La dieta BARF — cibo crudo biologicamente appropriato — ha guadagnato popolarità tra chi cerca un approccio più «naturale». I sostenitori sostengono miglioramenti nella digestione, nel pelo e nella vitalità generale dell’animale. Tuttavia, la realtà è più complessa: la gestione della dieta cruda richiede bilanciamenti accurati di proteine, minerali e vitamine, e la manipolazione di carni crude porta con sé rischi igienici e di contaminazione. Un dettaglio che molti sottovalutano è l’equilibrio del calcio e del fosforo quando si somministrano ossa e muscolo crudo.

La scelta di una dieta vegana per animali domestici solleva questioni analoghe ma con criticità diverse. Per i cani, in casi selezionati e con integrazioni mirate, è possibile perseguire una dieta a base vegetale; per i gatti, specie obbligatamente carnivora, la situazione è più delicata. Molti nutrienti essenziali per il gatto — come la taurina e certe forme di vitamina A — sono di origine animale o necessitano di integrazioni specifiche per garantire stato di salute ottimale.

Uno dei limiti comuni a tutte le diete alternative è la difficoltà di mantenere una composizione nutrizionale costante e completa senza il supporto di professionisti. I produttori di mangimi bilanciati effettuano analisi e formulazioni che riducono il rischio di carenze; replicare questo livello di controllo a casa non è banale. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è l’incremento di problemi digestivi quando si cambia improvvisamente regime alimentare.

Per questo motivo, chi valuta BARF o diete vegane dovrebbe informarsi, documentarsi con fonti credibili e pianificare controlli periodici sullo stato nutrizionale dell’animale. Una strategia pratica è integrare controlli ematici e valutazioni del peso per monitorare eventuali squilibri.

Scegliere la dieta giusta: il ruolo del veterinario

La decisione su cosa mettere nella ciotola dovrebbe partire da una valutazione clinica: peso, età, razza, stile di vita e condizioni patologiche influenzano la scelta. Il veterinario può offrire una panoramica chiara sui fabbisogni specifici e suggerire formulazioni o integratori necessari. In molte città italiane i proprietari si rivolgono al professionista non solo per una prescrizione, ma per un piano nutrizionale personalizzato che tenga conto di intolleranze e allergie.

Un consiglio pratico che molti addetti ai lavori ripetono è quello di leggere le etichette con attenzione: la lista degli ingredienti e le garanzie analitiche sono strumenti utili per confrontare prodotti. Un dettaglio che molti sottovalutano è la percentuale reale di carne riportata sulle confezioni rispetto alle farine proteiche; non sempre i termini commerciali riflettono il contenuto nutrizionale effettivo.

In situazioni particolari — sovrappeso, malattie renali, patologie metaboliche — la dieta diventa parte della terapia e va calibrata nel tempo con controlli periodici. Il veterinario può anche indirizzare verso produttori affidabili o laboratori per analisi specifiche, e spiegare come integrare correttamente vitamine e minerali quando si opta per diete non convenzionali. Chi segue queste indicazioni riduce il rischio di carenze e problemi secondari.

Il quadro che emerge è concreto: la domanda di qualità e trasparenza porta benefici, ma richiede informazione e controllo. Molti proprietari italiani stanno già adattando le scelte alimentari dei loro animali; la differenza la fa la conoscenza condivisa con il professionista, che traduce tendenze e desideri in scelte sicure per la salute dell’animale.

×