Animali domestici: nel 2025 in Europa raggiunti 300 milioni, una casa su due ne accoglie uno

Animali domestici: nel 2025 in Europa raggiunti 300 milioni, una casa su due ne accoglie uno

Marco Ferrero

Dicembre 1, 2025

Nel corridoio di una clinica veterinaria urbana si scorge una fila di proprietari con sacchetti di croccantini e valigette per trasportare gatti: la scena racconta senza fronzoli che gli animali da compagnia sono ormai una presenza costante nella vita quotidiana europea. L’immagine è fatta di gesti ripetuti — guinzagli, ciotole lavate, visite di controllo — e di una rete di servizi che si amplia lentamente ma con decisione. Europa, città grandi e piccole, mostrano così come la compagnia animale stia modellando abitudini, mercato e spazi domestici.

Un dettaglio che molti sottovalutano: nelle aree urbane cambiano anche i prodotti richiesti, non solo il numero di animali. Chi vive in città lo nota ogni giorno: più accessori compatti, più servizi a domicilio, più attenzione alla salute comportamentale.

Numeri e portata del fenomeno

I dati di riferimento raccolti a livello continentale mostrano che la presenza complessiva di animali da compagnia supera la soglia dei 299 milioni di individui, distribuiti in case e appartamenti di tutta l’area. Secondo i report che sintetizzano fonti nazionali, circa 139 milioni di famiglie possiedono almeno un animale, con una penetrazione che sfiora quasi la metà delle abitazioni. Questo quadro non è statico: la crescita è graduale ma costante, con qualche variazione tra Paesi e tra tipi di specie.

Animali domestici: nel 2025 in Europa raggiunti 300 milioni, una casa su due ne accoglie uno
Animali domestici: nel 2025 in Europa raggiunti 300 milioni, una casa su due ne accoglie uno – royalpet.it

La lettura dei numeri mette in luce qualcosa di concreto: cani e gatti restano le specie più diffuse, ma non sono le uniche a disegnare il profilo del possesso. La presenza di animali influisce sulle scelte abitative, sulla domanda di servizi veterinari e sull’offerta commerciale.

Un aspetto che sfugge a chi vive in città è il ruolo delle micro-comunità locali: in molte realtà regionali la proprietà animale è più alta della media nazionale, e questo genera una domanda specifica di prodotti e competenze professionali.

Differenze per specie e territorio

La distribuzione per specie mostra equilibri diversi: la popolazione felina continentale supera i cento milioni, con incrementi misurabili rispetto al periodo precedente, mentre i cani si mantengono su cifre elevate ma con variazioni tra aree. Oltre a gatti e cani, la scena europea include circa 24–25 milioni di piccoli animali come conigli e roditori, decine di milioni di pesci d’acquario e una comunità crescente di rettili che merita attenzione per specifiche necessità di cura.

Alcune aree dell’Est Europa registrano tassi di possesso più elevati in termini percentuali, mentre nazioni come Germania, Francia, Regno Unito e Italia guidano la classifica per numeri assoluti. Questo significa che le strategie commerciali e sanitarie devono adattarsi a contesti diversi: quello urbano richiede soluzioni compatte, quello rurale spazi e servizi differenti.

Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno riguarda la domanda stagionale di prodotti termici e alimentazione specifica: le variazioni climatiche e le abitudini legate alle stagioni influenzano spesa e comportamento dei proprietari.

Impatti pratici e prospettive per il settore

Per chi opera nel comparto, i numeri tradotti in trend significano scelte concrete: progettare prodotti pensati per spazi ridotti, investire in canali di distribuzione locale e potenziare servizi veterinari e di benessere comportamentale. L’attenzione alla qualità e alla scalabilità della produzione è centrale, così come la conoscenza delle differenze geografiche e demografiche. Tra i produttori presenti sul mercato europeo figurano realtà con lunga esperienza nella fabbricazione di accessori e soluzioni personalizzate; si tratta di un panorama che comprende sia marchi internazionali sia aziende locali.

Un dettaglio che molti sottovalutano è la crescente richiesta di consulenze tecniche e design funzionale: non basta offrire un prodotto standard, servono adattamenti e varianti per rispondere a esigenze sempre più differenziate. Lo raccontano i tecnici del settore e i rivenditori che vedono richieste mirate, soprattutto nelle grandi città.

Nel corso dell’anno, la stabilità dei numeri e la diversificazione delle specie suggeriscono una tendenza chiara: la presenza animale rimane salda e continua a plasmare mercati e abitudini domestiche. Il risultato si traduce in più servizi, prodotti e competenze distribuiti sul territorio, e in una quotidianità che sempre più famiglie europee stanno già osservando.

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